Quando diamo in gestione un immobile ad un property manager possiamo trovarci di fronte ad una proposta di guadagno a diaria o a percentuale. Qual è la differenza fra queste due modalità e quale conviene di più al proprietario?
A prima vista il guadagno a percentuale potrebbe sembrare molto allettante, tuttavia ci sono vari elementi da tenere presenti su quanto prospettato, così da non avere sorprese quando si fanno i conti a fine anno. La formula di guadagno a diaria invece ad un primo sguardo può sembrare meno invitante durante i picchi stagionali, ma offre vantaggi e tutele che a conti fatti, lo rendono un sistema di pagamento capace di garantire un’ottima costanza di rendimento, certezza dei costi e massima trasparenza. Scopriamo insieme queste diverse modalità.
Il guadagno a percentuale a prima vista sembra davvero appetibile. Con questa modalità il proprietario ottiene una determinata percentuale calcolata su ogni notte di pernottamento fatta nel suo immobile. Attenzione però a mettere in chiaro con il proprio property manager alcuni aspetti che possono cambiare le carte in tavola:
È molto facile proporre ad un proprietario la prospettiva di gestire il suo immobile trattenendo una percentuale molto bassa del reddito prodotto, ma questa formula è la migliore?
Poniamo l’esempio di una prenotazione per due notti effettuata online al costo di € 200,00, dove il property manager lavori con una percentuale del 30%. Logica vorrebbe che il proprietario guadagnasse € 140,00 ed il property manager €60,00. È facile intuire però che un check-in ed il check-out, le pulizie e l’allestimento con biancheria – senza contare la gestione del cliente prima, dopo e durante la prenotazione – difficilmente possono essere coperti da questa somma, per di più se si pensa alla necessità di aggiungere l’IVA. Per questo motivo è uso comune per i property manager che lavorano a percentuale chiedere all’ospite un contributo per le pulizie, che varia da €40,00 a €80,00. Nel caso dell’esempio, al prezzo di vendita si sommerà almeno €40,00 di pulizie a carico del cliente; in questo modo sul prezzo finale pagato dal cliente il margine del property manager non sarà più di €60,00, ma di €100,00. Ovvero il 40% di quanto effettivamente incassato! Inoltre, nel caso in cui la prenotazione arrivi tramite una OTA (AirBnB e Booking sono tra le più conosciute), bisogna detrarre ai €200,00 almeno il 15%, prima di calcolare la percentuale a proprio favore. Nell’esempio di cui sopra avremmo i seguenti risultati:
€200,00 – 15%= €170,00 di cui il 70%, cioè €119,00, andrebbero al proprietario ed il 30%, quindi €51,00 al gestore, che aggiungerà €40,00 di pulizia ed a questo punto avrà già portato il suo margine al 45%. Se a questo aggiungiamo che, in questo tipo di rapporto i property manager non possono fornire garanzie che vadano al di là di impegno formale ad avvisare gli ospiti di evitare di usare in maniera scriteriata le utenze, una volta tolti i costi e le tasse, potremmo rilevare che la percentuale di guadagno netto del proprietario rispetto ai movimenti finanziari differisce da quella prospettata.
Esiste un altro tema da considerare relativamente al guadagno a percentuale: la curva dei loro guadagni avrà variazioni molto significative a secondo della stagionalità. Visto l’incredibile trend positivo che sta avendo il mercato degli affitti di breve periodo, durante l’alta stagione il guadagno sarà sicuramente interessante. Tuttavia nei mesi di bassa stagione in cui il property manager è costretto ad abbassare i prezzo degli immobili al fine di attrarre una domanda meno prorompente, il proprietario incasserà importi nettamente inferiori. Questo coincide nella maggior parte dei casi con l’inverno e, nelle città d’arte, con i periodi più caldi dell’estate, cioè proprio nei momento dell’anno in cui il proprietario ha i costi più alti per il mantenimento del suo immobile.
Il guadagno a diaria, dove per ogni giorno in cui l’appartamento è occupato, si percepisce un compenso variabile a seconda della lunghezza della prenotazione, potrebbe sembrare meno conveniente ad un primo sguardo, perché il proprietario teme di non riuscire a partecipare appieno al maggior guadagno in occasione di particolari eventi o fiere, dove la grande richiesta permette di spuntare margini più elevati. È altrettanto vero però che questa formula ripaga in pieno il proprietario con maggiori garanzie relative ai costi da lui sostenuti e soprattutto evita le oscillazioni fra guadagni altissimi e bassissimi, garantendo una continuità di reddito che a fine anno regala soddisfazioni pari ed a volte superiori della formula a percentuale. Capiamo perché.
Il proprietario riceve dal property manager una determinata cifra per ogni notte occupata. Questa cifra è ovviamente molto più alta per le prenotazioni brevi e decresce con l’aumentare della lunghezza del soggiorno degli ospiti. Questo permette alcuni vantaggi:
In questo modo con il guadagno a diaria sugli immobili il proprietario ha sempre una buona entrata e non è mai costretto ad abbassare il suo compenso. La curva dei guadagni è più costante rispetto a quella offerta dal rapporto a percentuale, senza per questo essere penalizzante in senso assoluto.
Un affitto di €1.800,00 per 30 giorni di soggiorno, può fruttare al proprietario €60,00 al giorno. Lo stesso immobile affittato per meno di una settimana, porta nelle tasche del proprietario fino al doppio, €120,00 al giorno. È proprio Il property manager a fare i margini adeguati per permettere, sia a lui che al proprietario, di guadagnare adeguatamente. Con questa formula la comunanza di interessi tra le parti coinvolte viene sempre garantita, così come la perfetta trasparenza dei guadagni.
Come abbiamo visto entrambe le modalità hanno i loro vantaggi e i loro svantaggi. Sebbene non ci sia una modalità da privilegiare sotto ogni punti di vista, è indubbio che la diaria formula a diaria sia commercialmente più competitiva su entrambi i tipi di affitti, brevi e medi.
Il guadagno a percentuale è premiante per gli affitti brevi, con cifre piuttosto alte soprattutto durante gli eventi. Funziona meno bene sugli affitti di qualche mese visto che i prezzi generati possono essere, a seconda della percentuale trattenuta dal property manager, poco invitanti a livello commerciale per gli ospiti o penalizzanti per il proprietario.
UR NEST Serviced Apartments offre al proprietario la possibilità di scegliere tra le due formule a seconda delle sue preferenze: la percentuale per chi decide di partecipare maggiormente al rischio di impresa dell’attività o la diaria per chi gradisce una maggiore costanza di rendimento e la totale chiarezza nei conteggi di fine mese.
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